Il traffico di sostanze stupefacenti rappresenta una delle fattispecie più severe del codice penale italiano. L’intervento dell’avvocato penalista in questi procedimenti assume un ruolo decisivo per la tutela dei diritti fondamentali.
Un reato tra i più gravi del codice penale
Pene elevate e restrizioni alle misure alternative
Il traffico di droga:
- comporta pene detentive superiori ai dieci anni,
- è qualificato come reato ostativo all’accesso a benefici e misure alternative,
- incide direttamente sulle valutazioni di pericolosità sociale,
- giustifica spesso, in modo automatico, la custodia cautelare in carcere.
Una difesa efficace deve partire dalla contestazione puntuale di ogni automatismo applicativo, richiedendo una valutazione specifica della posizione individuale dell’indagato.
Il nodo delle misure cautelari e delle prove
Quando la libertà personale è messa a rischio
La prassi giudiziaria mostra come spesso:
- la custodia cautelare venga disposta in assenza di motivazione concreta,
- le intercettazioni ambientali e telefoniche vengano interpretate estensivamente,
- le prove indiziarie sostituiscano accertamenti diretti,
- le esigenze cautelari vengano date per scontate nei primi atti.
Un approccio tecnico e tempestivo da parte della difesa consente di contestare la sussistenza dei gravi indizi e delle esigenze cautelari reali.
La centralità dell’intervento difensivo immediato
Difendersi bene significa difendersi subito
L’avvocato penalista deve agire sin dalle prime fasi, con attenzione particolare a:
- vizi formali nei decreti di perquisizione e sequestro,
- mancato rispetto del diritto alla difesa e alla nomina del difensore,
- irregolarità nella redazione dei verbali di arresto in flagranza,
- accesso agli atti e attività tecnica già nelle prime ore post-fermo.
Il primo accesso agli atti è il momento cruciale in cui si gioca buona parte dell’efficacia difensiva.
Tra codice e prassi: il diritto alla libertà personale
Una prova concreta della tenuta dello Stato di diritto
I procedimenti per traffico di stupefacenti rappresentano una sfida continua per:
- l’effettiva applicazione dell’art. 13 Cost. sul diritto alla libertà personale,
- la tutela del giusto processo (art. 111 Cost.),
- il rispetto delle regole codicistiche in fase di indagine e giudizio.
Il ruolo dell’avvocato penalista è, in questo contesto, non solo tecnico ma costituzionale: garantire che anche nei reati più gravi le garanzie non siano sospese.