Lettera Manifesto della Camera Penale di Diritto Europeo e Internazionale
Alla luce dei problemi profondi che affliggono la professione forense, la Camera Penale di Diritto Europeo e Internazionale intende sollevare una riflessione collettiva su alcune delle criticità che, come radici corrose dal tempo, stanno lentamente minando la dignità e l’autonomia di una professione antica e fondamentale. Il ruolo dell’avvocato, baluardo della giustizia e voce dei più deboli, si trova oggi in una posizione di vulnerabilità economica, sociale e culturale. Ecco le questioni principali.
Il nostro corso di formazione per paralegali è progettato con un approccio pragmatico, combinando nozioni teoriche e pratiche per prepararti a diventare una figura professionale con competenze specifiche nelle attività di uno studio legale.
Degrado della Posizione dell’Avvocato nella Società
L’avvocato, un tempo considerato pilastro della difesa dei diritti e custode dell’equità, è stato relegato a un ruolo marginale, esposto ai venti dell’opinione pubblica e agli attacchi di una politica miope. La sua autorevolezza, tradizionalmente associata a imparzialità e competenza, è stata erosa da decisioni che hanno svilito l’immagine della professione, trasformandola in una funzione accessoria e di secondo piano. La società, spinta da pregiudizi e disinformazione, ha iniziato a vedere l’avvocato non come difensore, ma come ostacolo, alimentando una percezione errata e dannosa.Assenza di Meritocrazia nella Professione Forense
Invece di premiare l’eccellenza e la dedizione, la professione ha accolto pratiche di selezione poco trasparenti, che valorizzano l’appartenenza familiare o le amicizie, anziché le competenze e la rettitudine. La classe forense si trova popolata da individui non sempre qualificati, che vi sono giunti per diritto di nascita o per conoscenza. Questo fenomeno ha soffocato i talenti, relegando nell’ombra chi, per merito e dedizione, dovrebbe occupare posti di rilievo e rappresentanza, impoverendo così il valore stesso della professione.Politiche di Impoverimento degli Avvocati
L’avvocatura, un tempo sinonimo di rispettabilità e benessere economico, è ora scivolata verso una condizione di impoverimento. Gli avvocati, non più liberi di dedicarsi al loro compito senza preoccupazioni economiche, si trovano spesso costretti a compromessi per sopravvivere. Molti colleghi faticano a giungere alla fine del mese, vittime di politiche economiche che hanno abbassato drasticamente i compensi e indebolito la stabilità professionale. È in gioco non solo la dignità economica, ma la possibilità stessa di svolgere il proprio ruolo con indipendenza e serenità.Regole Disciplinari a Favore dei Clienti
Gli avvocati sono stati messi in balia dei clienti, che, con segnalazioni spesso infondate e mosse da intenti vessatori, possono innescare procedimenti disciplinari, costringendo i professionisti a operare in un clima di paura e insicurezza. Questa situazione svuota la professione del suo coraggio e della sua autonomia, instaurando un meccanismo disciplinare eccessivamente punitivo, che finisce per frenare l’impegno del legale e renderlo schiavo di un sistema che lo dovrebbe tutelare e proteggere.Mancanza di Formazione Europea e Internazionale
In un mondo sempre più globale e interconnesso, molti avvocati mancano di una formazione che li prepari ad affrontare le sfide del diritto internazionale ed europeo. Questa carenza mina la loro competitività e la loro capacità di rispondere alle richieste di una clientela internazionale. La formazione linguistica e la conoscenza delle normative sovranazionali sono elementi essenziali per la costruzione di una professione realmente aperta e aggiornata, ma troppo spesso vengono trascurati. L’avvocatura deve diventare il volto della competenza globale e della preparazione trasversale.Riforma dell’Esame di Stato per l’Avvocatura
L’esame di stato, così come è attualmente strutturato, non garantisce una valutazione equa e uniforme. I metodi di valutazione, basati su temi ed elaborati, sono spesso influenzati da criteri soggettivi, compromettendo la trasparenza e l’obiettività del giudizio. È necessario un sistema che si basi su test chiari e risultati verificabili, per selezionare realmente chi è preparato e dotato delle competenze necessarie a svolgere questa professione con onore e competenza.Limite ai Mandati nelle Cariche dell’Ordine
Nessun avvocato dovrebbe ricoprire cariche come quella di Presidente del Consiglio dell’Ordine o di Consigliere per più di una volta. La professione legale non deve confondersi con ambizioni burocratiche o trasformarsi in una carriera istituzionale. Il servizio negli organismi forensi deve restare un onore temporaneo, un atto di dedizione alla collettività, privo di possibilità di sfruttamento personale e privo di gettoni di presenza.Riduzione dei Laureati in Giurisprudenza tramite Numero Chiuso
La proliferazione di laureati in Giurisprudenza ha portato a una saturazione del mercato, abbassando il livello di preparazione media e rendendo la competizione feroce e poco sostenibile. L’istituzione di un numero chiuso nelle facoltà di Giurisprudenza è una misura necessaria per elevare il livello di preparazione e garantire che solo i più motivati e meritevoli intraprendano questo percorso. Solo così si può sperare in un futuro della professione che sia degno delle sue radici e del suo ruolo nella società.Separazione degli Albi Professionali per Specializzazione
La diversificazione della professione in base alle specializzazioni è una necessità sempre più pressante. Creare albi distinti per penalisti, civilisti, amministrativisti e tributaristi consentirebbe di costruire ordini professionali che rispondano meglio alle esigenze specifiche di ogni area del diritto, assicurando rappresentanza e tutela ai colleghi, e garantendo ai cittadini servizi più mirati e competenti.Tutela della Dignità e dell’Indipendenza dell’Avvocato
È giunto il tempo di restituire all’avvocato la dignità e il rispetto che la sua funzione merita. Solo riconoscendo il suo ruolo di difensore dei diritti e promotore della giustizia è possibile salvaguardare una società davvero equa e libera. L’avvocato non è e non deve essere un burocrate, ma un baluardo di libertà e una voce insostituibile nella difesa dei principi che fondano la nostra civiltà.
Con queste proposte, chiediamo un intervento urgente per ristabilire l’autorità e l’indipendenza della professione forense, restituendo all’avvocatura quel rispetto e quella dignità che sono parte essenziale della giustizia stessa.
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