Lettera Manifesto della Camera Penale di Diritto Europeo e Internazionale

Alla luce dei problemi profondi che affliggono la professione forense, la Camera Penale di Diritto Europeo e Internazionale intende sollevare una riflessione collettiva su alcune delle criticità che, come radici corrose dal tempo, stanno lentamente minando la dignità e l’autonomia di una professione antica e fondamentale. Il ruolo dell’avvocato, baluardo della giustizia e voce dei più deboli, si trova oggi in una posizione di vulnerabilità economica, sociale e culturale. Ecco le questioni principali.

Il nostro corso di formazione per paralegali è progettato con un approccio pragmatico, combinando nozioni teoriche e pratiche per prepararti a diventare una figura professionale con competenze specifiche nelle attività di uno studio legale.

  1. Degrado della Posizione dell’Avvocato nella Società
    L’avvocato, un tempo considerato pilastro della difesa dei diritti e custode dell’equità, è stato relegato a un ruolo marginale, esposto ai venti dell’opinione pubblica e agli attacchi di una politica miope. La sua autorevolezza, tradizionalmente associata a imparzialità e competenza, è stata erosa da decisioni che hanno svilito l’immagine della professione, trasformandola in una funzione accessoria e di secondo piano. La società, spinta da pregiudizi e disinformazione, ha iniziato a vedere l’avvocato non come difensore, ma come ostacolo, alimentando una percezione errata e dannosa.

  2. Assenza di Meritocrazia nella Professione Forense
    Invece di premiare l’eccellenza e la dedizione, la professione ha accolto pratiche di selezione poco trasparenti, che valorizzano l’appartenenza familiare o le amicizie, anziché le competenze e la rettitudine. La classe forense si trova popolata da individui non sempre qualificati, che vi sono giunti per diritto di nascita o per conoscenza. Questo fenomeno ha soffocato i talenti, relegando nell’ombra chi, per merito e dedizione, dovrebbe occupare posti di rilievo e rappresentanza, impoverendo così il valore stesso della professione.

  3. Politiche di Impoverimento degli Avvocati
    L’avvocatura, un tempo sinonimo di rispettabilità e benessere economico, è ora scivolata verso una condizione di impoverimento. Gli avvocati, non più liberi di dedicarsi al loro compito senza preoccupazioni economiche, si trovano spesso costretti a compromessi per sopravvivere. Molti colleghi faticano a giungere alla fine del mese, vittime di politiche economiche che hanno abbassato drasticamente i compensi e indebolito la stabilità professionale. È in gioco non solo la dignità economica, ma la possibilità stessa di svolgere il proprio ruolo con indipendenza e serenità.

  4. Regole Disciplinari a Favore dei Clienti
    Gli avvocati sono stati messi in balia dei clienti, che, con segnalazioni spesso infondate e mosse da intenti vessatori, possono innescare procedimenti disciplinari, costringendo i professionisti a operare in un clima di paura e insicurezza. Questa situazione svuota la professione del suo coraggio e della sua autonomia, instaurando un meccanismo disciplinare eccessivamente punitivo, che finisce per frenare l’impegno del legale e renderlo schiavo di un sistema che lo dovrebbe tutelare e proteggere.

  5. Mancanza di Formazione Europea e Internazionale
    In un mondo sempre più globale e interconnesso, molti avvocati mancano di una formazione che li prepari ad affrontare le sfide del diritto internazionale ed europeo. Questa carenza mina la loro competitività e la loro capacità di rispondere alle richieste di una clientela internazionale. La formazione linguistica e la conoscenza delle normative sovranazionali sono elementi essenziali per la costruzione di una professione realmente aperta e aggiornata, ma troppo spesso vengono trascurati. L’avvocatura deve diventare il volto della competenza globale e della preparazione trasversale.

  6. Riforma dell’Esame di Stato per l’Avvocatura
    L’esame di stato, così come è attualmente strutturato, non garantisce una valutazione equa e uniforme. I metodi di valutazione, basati su temi ed elaborati, sono spesso influenzati da criteri soggettivi, compromettendo la trasparenza e l’obiettività del giudizio. È necessario un sistema che si basi su test chiari e risultati verificabili, per selezionare realmente chi è preparato e dotato delle competenze necessarie a svolgere questa professione con onore e competenza.

  7. Limite ai Mandati nelle Cariche dell’Ordine
    Nessun avvocato dovrebbe ricoprire cariche come quella di Presidente del Consiglio dell’Ordine o di Consigliere per più di una volta. La professione legale non deve confondersi con ambizioni burocratiche o trasformarsi in una carriera istituzionale. Il servizio negli organismi forensi deve restare un onore temporaneo, un atto di dedizione alla collettività, privo di possibilità di sfruttamento personale e privo di gettoni di presenza.

  8. Riduzione dei Laureati in Giurisprudenza tramite Numero Chiuso
    La proliferazione di laureati in Giurisprudenza ha portato a una saturazione del mercato, abbassando il livello di preparazione media e rendendo la competizione feroce e poco sostenibile. L’istituzione di un numero chiuso nelle facoltà di Giurisprudenza è una misura necessaria per elevare il livello di preparazione e garantire che solo i più motivati e meritevoli intraprendano questo percorso. Solo così si può sperare in un futuro della professione che sia degno delle sue radici e del suo ruolo nella società.

  9. Separazione degli Albi Professionali per Specializzazione
    La diversificazione della professione in base alle specializzazioni è una necessità sempre più pressante. Creare albi distinti per penalisti, civilisti, amministrativisti e tributaristi consentirebbe di costruire ordini professionali che rispondano meglio alle esigenze specifiche di ogni area del diritto, assicurando rappresentanza e tutela ai colleghi, e garantendo ai cittadini servizi più mirati e competenti.

  10. Tutela della Dignità e dell’Indipendenza dell’Avvocato
    È giunto il tempo di restituire all’avvocato la dignità e il rispetto che la sua funzione merita. Solo riconoscendo il suo ruolo di difensore dei diritti e promotore della giustizia è possibile salvaguardare una società davvero equa e libera. L’avvocato non è e non deve essere un burocrate, ma un baluardo di libertà e una voce insostituibile nella difesa dei principi che fondano la nostra civiltà.

Con queste proposte, chiediamo un intervento urgente per ristabilire l’autorità e l’indipendenza della professione forense, restituendo all’avvocatura quel rispetto e quella dignità che sono parte essenziale della giustizia stessa.

Il nostro corso di formazione per paralegali è progettato con un approccio pragmatico, combinando nozioni teoriche e pratiche per prepararti a diventare una figura professionale con competenze specifiche nelle attività di uno studio legale.

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Federica Tartara

Short CV

Mi diplomo al liceo scientifico nell’anno 2003 e decido di iscrivermi alla Facoltà di Giurisprudenza di Genova, frequento l’università al Corso di Laurea Magistrale con profitto e mi laureo nel 2009 con voto 104/110 discutendo una tesi di diritto processuale penale e diritto penitenziario.

Durante il percorso universitario partecipo al programma Erasmus e trascorro sei mesi ad Alicante in Spagna dove, oltre ad imparare la lingua, frequento corsi universitari superando diversi esami.

Dopo la laurea intraprendo la pratica forense in uno studio legale operante prevalentemente nel campo del diritto penale e nell’anno 2013 ottengo il titolo di avvocato. Inizio quindi a prestare la mia collaborazione presso un prestigioso studio di Genova conosciuto nell’ambito del diritto penale e nel 2022 decido di fondare il mio Studio Legale.
Nell’anno 2014 frequento il Master di II Livello in criminologia e Scienze psicoforensi presso L’Università degli Studi di Genova ottenendo un diploma di laurea.

Negli anni mi sono occupata di numerosi casi (anche di cronaca) fornendo assistenza sia nel campo del diritto penale che civile anche grazie alle diverse collaborazioni intraprese con colleghi operanti in diversi settori del diritto.

Ho prestato altresì attività nel campo della formazione partecipando come docente al Master in Investigative Sciences edizione 2021/2022 organizzato dal prestigioso Studio Legale Cataldi effettuando un approfondimento sul tema del “Codice Rosso”.

Alexandro Maria Tirelli

Short CV

L’avvocato Alexandro Maria Tirelli, ha completato i suoi studi ed il suo cursus honorum in Italia, diplomandosi dapprima al Liceo Classico “Massimo D’Azeglio” di Torino – palestra intellettuale di numerosi pensatori italiani – laureandosi in seguito in Giurispudenza presso l’Università degli studi di quella stessa città, ed ottenendo poi un Master in Diritto dell’Economia e dell’Impresa presso l’Università “Carlo Cattaneo” di Castellanza (Varese).

Dopo una breve carriera quale dirigente d’azienda nell’ambito dell’export, responsabile per l’area legale nei rapporti con il Venezuela ed il Brasile, Alexandro Maria Tirelli decise di intraprendere l’attività forense, iscrivendosi alla pratica ed abilitandosi alla professione dopo aver sostenuto l’esame di Stato. Oggi è iscritto nell’albo del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Torre Annunziata (n.3240), del Distretto di Corte d’Appello di Napoli, ed esercita la professione quale avvocato penalista, dopo avere svolto un biennio di praticantato presso lo studio legale del presidente della Camera Penale del Foro di appartenenza, l’esimio avv. Antonio Cesarano, oggi  dirigente OUA. Tirelli  ha maturato una significativa esperienza in diritto penale, fondando  3 importanti studi a  Napoli, Roma  e Milano e maturando le sue prime esperienze, partecipando ai più importanti maxiprocessi contro la camorra e la mafia. Ha avviato il proprio studio, unitamente ad altri professionisti, con sedi in Napoli, Roma, Milano, specializzandosi nei reati in materia di stupefacenti, riciclaggio di denaro, omicidio, bancarotta fraudolenta e colpa medica.
Grazie alla conoscenza dello spagnolo, portoghese ed inglese, Tirelli ha avviato collaborazioni continuative  con studi legali internazionali  di primo piano in USA,  Europa e in Sud America, iniziando ad occuparsi di problematiche di diritto penale internazionale (Mandati di arresto europeo, estradizione e di trasferimento di prigionieri alle autorità giudiziarie italiane).

Attraverso la sua rete internazionale lo studio legale è in grado di seguire casi penali nei paesi dell’ America latina  (Rio de Janeiro, San Paolo, Buenos Aires, Bogotà, Medellin, Cali) negli Usa (Miami, New York), nel Regno Unito (Londra) , Spagna (Madrid e Barcellona) e Portogallo (Lisbona). Fa parte della lista ufficiale degli avvocati raccomandati dalla ambasciata degli Stati Uniti in Italia e dal Consolato Britannico di Napoli.